Storia dei Missionari Verbiti

 

Quando Arnoldo Janssen, agli inizi del 1875, presentò all’arcivescovo di Colonia, Paulus Melchers, il suo progetto di fondazione di un istituto missionario, questi gli rispose: “Viviamo in un tempo dove tutto sta cambiando e sembra crollare e lei si presenta con un progetto per cominciare qualcosa di nuovo?” Padre Janssen rispose: “Viviamo in un tempo in cui molte cose stanno crollando, ma in cambio ne devono sorgere altre!”.

Questo atteggiamento del Fondatore dei Missionari Verbiti fu un atteggiamento che era cresciuto in lui a poco a poco e che fu sempre nutrito da una intensa vita di preghiera, da una ricerca incessante della volontà di Dio. Malgrado tutti i dubbi e le esitazioni egli riuscì, in circostanze molto povere, ad inaugurare l’ 8 settembre del 1875, insieme ad alcuni compagni e confratelli, il primo istituto missionario in Steyl, un piccolo villaggio sulle rive del fiume Mosa, oltre il confine tedesco in terra olandese.

Contrariamente alle aspettative, l’istituto di Steyl, in poco tempo divenne ben conosciuto e dopo 10 anni nacque la Società del Verbo Divino, che al momento della morte di Arnoldo Janssen, avvenuta nel 1909, contava già più di 1.000 membri e operava in diversi paesi dell’America  del sud e del nord, nell’Asia e nell’Africa.

“Non sono stato io, ma questo l’ha fatto il Signore”, era la risposta che Arnoldo Janssen dava alla gente che si meravigliava della rapida crescita ed espansione  della “sua” opera missionaria.

 Accanto ai missionari Verbiti, composti di sacerdoti e fratelli laici consacrati, già dall’inizio chiedono di potersi associare anche alcune donne. Una delle prime è Helena Stollenwerk, che nel 30 dicembre 1882 si trasferisce definitivamente a Steyl  come domestica. Solamente “dopo aver conosciuto meglio la volontà di Dio”, il giorno 8 dicembre 1889 viene fondata laCongregazione delle Serve dello Spirito Santo o Suore missionarie di Steyl.

Per Arnoldo Janssen l’attività missionaria senza il sostegno della preghiera è un’impresa priva di senso. Perciò, fin dalle sue prime riflessioni sul ramo femminile, l’adorazione assume un ruolo centrale e autorizza la formazione di “gruppo di suore di clausura per la preghiera perpetua”. Dopo una lunga battaglia, l’8 dicembre 1896 si giunge alla fondazione della Congregazione delle Serve dello Spirito Santo di adorazione perpetua o Suore dell’Adorazione di Steyl.

Anche le due congregazioni femminili di Steyl si sviluppano con la stessa rapidità dei missionari di Steyl. Il 15 gennaio 1909, giorno della morte di Arnoldo Janssen,  le Suore a Steyl e nelle varie case sparse in tutti i continenti, sono oltre 800.

Il “piccolo seme del povero inizio”, di cui aveva parlato Arnoldo Janssen nel 1875, nell’omelia della solenne celebrazione in occasione della inaugurazione della Casa Missionaria di Steyl, era divenuto in trent’anni un “albero imponente”. Si era realizzata oltre ogni aspettativa umana la profonda fede nella provvidenza: “il buon Dio ci darà tutto ciò che è necessario ...Se da questa casa sorgerà qualcosa – aveva detto nella sua predica – noi ringrazieremo il buon Dio, se non sorgerà nulla, ci batteremo umilmente il petto e confesseremo che non eravamo degni della sua grazia”.