Con una mossa coraggiosa, la provincia italiana della Società del Verbo Divino (SVD) ha deciso di continuare ad espandere la sua presenza nonostante il calo dei confratelli italiani. Finora la presenza dei verbiti si è concentrata soprattutto nel Nord Italia. Tuttavia, in ottobre, la provincia ha aperto un nuovo capitolo accettando una parrocchia a Prato, situata a soli 20 chilometri da Firenze.
A Prato, P. Attilio Rossi SVD, P. Giacomo Li SVD e P. Filippo Raja T. SVD hanno assunto la responsabilità della parrocchia del Sacro Cuore. Questa decisione è stata fortemente influenzata dalla demografia della città, che ospita una significativa popolazione cinese tra gli altri immigrati. Dei 200.000 abitanti di Prato, circa 40.000 sono di origine cinese, rendendola una città davvero multiculturale. Questa diversità è evidente nella parrocchia, dove gli immigrati costituiscono una parte consistente dei 7.000-8.000 residenti, pari al 25-30% della popolazione.
La missione pratese ha acquisito slancio dopo che il nunzio apostolico ha incoraggiato il vescovo locale a potenziare il servizio alla numerosa comunità cinese. Trovare persone capaci di impegnarsi a lungo termine in questa missione si è rivelato impegnativo. Tuttavia, nel primo incontro, il vescovo ha visto del potenziale in don Attilio, arrivato da poco dalla provincia cinese, e in don Giacomo. I confratelli Verbiti sono responsabili della pastorale della parrocchia e hanno la missione più ampia di servire la comunità cinese in tutta la diocesi, collaborando con un altro sacerdote cinese già attivo nella zona.
La comunità cinese di Prato opera principalmente nel settore tessile, dove ha consolidato una presenza significativa negli ultimi quattro decenni. Questo settore, un tempo dominato dagli italiani, si è spostato in Asia a causa della pressione competitiva, determinando una forza lavoro prevalentemente cinese. Purtroppo questi lavoratori sopportano giornate estenuanti, dalle 12 alle 15 ore al giorno, sette giorni alla settimana, compresa la domenica.
Questa cultura del lavoro faticoso e delle pressioni economiche rappresenta una grande sfida per l'evangelizzazione, poiché le persone spesso sono troppo preoccupate della sopravvivenza per frequentare regolarmente la chiesa. Nonostante gli ostacoli, persiste una piccola comunità cattolica di 150-200 persone, di cui circa 50 frequentano la messa domenicale.
Il panorama demografico della parrocchia è complesso. Mentre la popolazione italiana più anziana partecipa notevolmente alle attività parrocchiali, le generazioni di mezza età e quelle più giovani brillano per la loro assenza. Ciò è dovuto a due ragioni: la bassa natalità tra gli italiani e la preferenza delle giovani coppie a trasferirsi in quartieri con servizi migliori.
Al loro posto si stanno insediando un numero crescente di immigrati: albanesi, rumeni, marocchini, pakistani, nigeriani e bengalesi sono i gruppi più popolosi. Molti di questi nuovi arrivati non praticano il cristianesimo, creando un ambiente vario e stimolante per la parrocchia.
La parrocchia del Sacro Cuore di Prato rappresenta un microcosmo della più ampia esperienza europea di forte immigrazione con una popolazione multietnica.
Integrazione, evangelizzazione, ecumenismo e dialogo sono le sue principali sfide. La comunità Verbita si adatta bene a questa realtà multietnica. La sua presenza multiculturale è stata ben accolta dai parrocchiani, segnando un promettente inizio di quella che sarà senza dubbio una strada lunga e ardua.