Beato P. Ludwig Mzyk svd (1905 – 1940)
Ludwig Mzyk fu il quinto di dieci figli di una modesta famiglia a Chorzov, Polonia. La famiglia era credente e molto legata alla comunità, e Ludwig già da bambino è stato chierichetto e affascinato della vita comunitaria ecclesiale del suo paese. La sua vocazione sbocciò durante un corso di esercizi spirituali parrocchiali predicati da un missionario verbita. Frequentò il seminario svd di Heiligenkreuz in Neisse, mentre durante le vacanze lavorava nelle miniere di carbone per aiutare la madre rimasta vedova. Fece il noviziato e la filosofia a San Agostino e la teologia a Roma, che chiuse con il dottorato. Ritornato in patria fu il primo maestro dei novizi a Chludovo. Insegnò spiritualità e teologia, con grande successo. Divenne Rettore della casa del noviziato, ma nel 1939 scoppiò la guerra e la Polonia venne occupata, e per difendere i suoi novizi entrò in contrasto con la gestapo, e fu imprigionato il 25 gennaio 1940. Con grande dignità sopportò la prigionia immeritata, cercò di aiutare i compagni, e fu spesso battuto a sangue, così raccontarono i sopravissuti. I suoi ultimi giorni, come tutta la sua vita fu sostenuto da una forte spiritualità, da opere di donazione per gli altri, offrendo sempre una testimonianza di fede vissuta e abbracciando perfino una persecuzione assurda e ingiusta. Ben presto il suo ricordo si trasformò in esempio e fu invocata la sua intercessione dal cielo, ed è venerato come martire della fede. Il 13.06.1999 assieme ad altri confratelli Verbiti è stato proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II.
Beato P. Alojzy Liguda svd (1898 – 1942)
Alojzy Liguda nasce nel piccolo villaggio di Winow – Oppeln (Polonia) il 23.01.1898, ultimo di sette figli. La famiglia è molto attiva anche nella comunità parrocchiale e offrono un esempio di famiglia credente e impegnata per gli altri. Il bambino Alojzy si rivela subito molto capace intellettualmente ma anche molto attento all’aspetto religioso, specialmente a quello missionario. Entra a 15 anni nel piccolo seminario, ma i suoi studi vennero interrotti dall’obbligo di partecipare come artigliere alla prima guerra mondiale. La guerra rafforzò la sua vocazione sacerdotale e missionaria, e subito dopo continua il suo cammino vocazionale. Dopo gli studi teologici svolti a San Gabriel – Vienna, fu ordinato sacerdote. Fu subito impegnato negli studi e poi nell’insegnamento, come professore ma anche come catechista ed evangelizzatore in molti luoghi della sua terra. Nel 1939 fu nominato Rettore a Gorna Grupa, ma scoppiata la guerra la casa missionaria fu trasformata presto in un lager per sacerdoti e seminaristi. P. Liguda era un sostegno per tutti e sapeva tener testa anche ai soldati della ss. Persecuzioni e uccisioni erano all’ordine del giorno, e P. Liguda ponendosi come difensore di tutti gli internati, fu molte volte battuto e umiliato. Finché giunge anche per lui l’ora di essere internato a Dacau, nonostante le richieste di liberazione, sempre rifiutata dalla gestapo. La prigione era superaffollata e presto scoppiò all’interno anche una epidemia. P. Liguda era considerato come un leader e pertanto sempre ritenuto colpevole di tutto. Si è pure sostituito volontariamente una volta, pure essendo innocente, alle torture al posto di un compagno di prigionia. Ammalato di tubercolosi, si impegnò fino all’ultimo per i compagni, soffrendo personalmente fame e battiture per difenderli ed ottenere un maggiore umanità anche nel lager. Morì sfinito e debilitato per una polmonite e tubercolosi l’8.12.1942. Uomo di straordinaria forza di fede, pieno di speranza nella resurrezione e capace di eroiche azioni di carità verso il prossimo, fu dichiarato Beato il 13 giugno 1999 da Papa Giovanni Paolo II.
Beato P. Stanislau Kubista svd (1898 – 1940)
Stanislau era il quinto di nove figli, nato il 27.09.1898 a Kostuchna (Polonia). Nella sua famiglia modesta si viveva una fede viva e partecipata. Essendo di etnia tedesca riceveva la rivista Stadt Gottes, e dall’incontro con il Fratello svd promotore delle riviste, nacque la vocazione missionaria. Entrato nel piccolo seminario svd di Heiligenkreuz a Neisse, dovette dopo due anni interrompere gli studi e partecipare come telefonista soldato fino alla fine della prima guerra mondiale. Continuò poi gli studi della filosofia e teologia, e a 29 anni fu ordinato sacerdote. Era molto capace e specialmente interessato allo studio della letteratura, ma venne richiesto di servire la sua comunità di 300 confratelli come economo. Allo stesso tempo dirigeva e scriveva nella la rivista “Il piccolo missionario”. Le sue capacità di scrittore lo portarono a fondare altre riviste, per la famiglia e calendari e scritti di spiritualità. I suoi scritti avevano un grande successo e accoglienza. Sopraggiunse la guerra, e la sua tipografia e tutti gli edifici, per ordine dei militari occupanti, dovettero essere svuotati e distrutti. Era annullato il suo lungo lavoro di evangelizzazione attraverso la stampa. Il 27.10.1939 la casa missionaria fu trasformata in lager, ove venivano radunati molti sacerdoti da ogni parte della Polonia. Venne deportato il 05.02.1940 sia lui che molti suoi confratelli ad una temperatura di meno 28 gradi, in situazioni inumane, e quasi tutti i deportati soffrirono e molti anche morirono. Unico sollievo era la fede, la celebrazione nascosta della s. Messa e il reciproco conforto. Trasportato assieme ad altri detenuti a Sachsenhausen, colpito da polmonite, venne lasciato morire abbandonato sul suo pagliericcio di paglia umida. Venne brutalmente finito da un soldato della ss. Assieme agli altri martiri fu proclamato beato il 13.06.1999 da Papa Giovanni Paolo II.
Beato Fratello Grzegorz Boleslaw Frackowiak svd (1911 – 1943)
Nacque a Lowecice il 18.07.1911, ottavo di nove fratelli egli fu dato il nome di Boleslaw. Ha manifestato fin da bambino una grande pietà. Quindi divenne chierichetto e molto attivo nel servizio alla comunità parrocchiale. In famiglia si viveva una semplice e allo stesso tempo profonda spiritualità. Conoscendo poi i missionari Verbiti, volle partecipare alla scuola del piccolo seminario. Ma essendo la sua preparazione precedente scadente fu consigliato di divenire fratello laico. Come novizio lavorò nella tipografia, era sempre disponibile per ogni servizio, specialmente si metteva a disposizione dei poveri che bussavano alla porta della casa missionaria. In quegli anni scrisse in un quaderno personale, molte preghiere e riflessioni religiose. Una profonda fede, una disponibilità generosa e una sincera bontà gli procurarono molta stima. Sopraggiunse la guerra e Fratello Grzegorz dovette lasciare la casa missionaria e recarsi nella sua parrocchia, ove anche, dopo l’arresto del parroco, rimase attivo, facendo catechesi, organizzando funzioni liturgiche e fu ben accetto da tutti. Essendo esperto come legatore di libri, lavorava in una tipografia che stampava tra l’altro anche giornali giudicati patriottici dagli occupanti tedeschi. Il fratello Grzegorz vene imprigionato come collaboratore, e dopo varie accuse, alle quali non rispose mai, venne condannato a morte il 05.05.1943. La sua ultima lettera alla famiglia è veramente un testamento spirituale che rivela tutta la sua profondità di fede e su quali basi aveva fondato la sua vita. Il suo ricordo presso i confratelli più anziani è ancora vivo. “E’ stato un religioso modello, - affermano anche oggi - un confratello generoso, un convinto missionario verbita, e sempre disposto a donarsi a tutti con amore”. E’ stato dichiarato Beato il 13.06.1999 da Papa Giovanni Paolo II.