Pasqua 2020 - Cari Amici

Auguri di Pasqua
SVD

Cari Amici,

voi lo sapete che buona parte del mio cuore mi è “stato rubato” in Ecuador. Ho diversi ricordi di quella gente, di quella terra, di quegli anni che hanno arricchito molto il mio cuore. Uno fra tutti, però, lo custodisco gelosamente. È quello che vedete nella foto che accompagna questo mio augurio. Una grande croce portata da 12 indios. Tutti guardano verso il cielo. Uno da solo non sarebbe in grado di portarla, ma tutti insieme ce la fanno. La croce non è solo simbolo di morte, di rifiuto. Per noi cristiani la croce è diventata simbolo di un amore che non conosce frontiere, di un amore che non si arrende neanche dinnanzi alla morte. “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, Gesù li amò sino alla fine”, così ci racconta il vangelo di Giovanni. Quindi quei 12 indios non stanno portando, ostentando la morte, ma stanno “dicendo” l'amore: perché, mentre vive l'amore, l'uomo può incontrare sofferenza, dolore e magari anche la morte. È stata anche l'esperienza di vita di Gesù. In questo tempo, dove un piccolo “essere”, che neanche si vede a occhio nudo, ha fermato il mondo, l'uomo è chiamato a “dire” l'amore, la speranza. Noi siamo chiamati a fare questo. Tanto, molto viene fatto nella semplicità e nel nascondimento. L'amore non ha bisogno di essere gridato, ha bisogno solamente di essere “detto” a pieno cuore, a piene mani.

I 12 indios guardano verso l'alto, verso il cielo. Il peso della croce non li piega, non sono sconfitti, non sono schiacciati. La terra, pur meravigliosa che sia, non è tutto. L'uomo non è tutto e non può tutto. Il salmo 8 dice che Dio ha fatto l'uomo poco inferiore agli angeli. Ma quel “poco” dovrebbe bastare all'uomo affinché non si senta onnipotente. La festa di Pasqua che quest'anno celebreremo nel chiuso delle nostre case, ci aiuti ad innalzare lo sguardo verso colui che ha mandato suo figlio Gesù ad insegnare all'uomo a guardare negli occhi e con il cuore il proprio fratello e la propria sorella. Solo così saremo donne e uomini di Pasqua!

P. Francesco Pavesi – aprile 2020

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