Brevi cenni sulla vita e opera di Sant'Arnoldo Janssen

 

Come vide se stesso e la sua opera Arnoldo Janssen?

“Questa vigna, cari confratelli, è la nostra Società con tutti i campi di lavoro che le sono stati affidati. La mano del Signore ha piantato e curato questa vigna; il Signore le ha concesso il sole, la pioggia e la crescita. In tutto questo a me stesso posso attribuire solo una povera collaborazione, anch'essa del resto non dovuta alle mie forze. Ma l'idea non è venuta da me, come anche la continua fedeltà alla stessa in mezzo a grandi difficoltà; non è venuto da me il potente aiuto per la sua realizzazione, come pure il sostegno in mezzo alla diffidenza generale. Non io, ma il Signore ha suscitato le vocazioni e ha aiutato le singole persone a essere fedeli alla decisione presa. Se non fosse stato per il Signore, chi avrebbe offerto l'aiuto finanziario necessario e questo in mezzo a crescenti necessità, giorno dopo giorno! In verità, dobbiamo essere assolutamente convinti di una cosa: la fondazione, la conservazione e lo sviluppo della nostra Società non hanno altro Autore se non Colui che abita nei cieli e dispone e dirige ogni cosa sulla terra”.  (Dalla relazione ai suoi missionari di Steyl in Cina nel 1866).

Arnold Janssen e la casa missionaria di Steyl“Chi dona ciò che ha è degno di vivere” affermava.  Difatti Arnoldo Janssen deve molto alla sua famiglia, alla educazione ricevuta, alla formazione e studi fatti. Divenuto sacerdote il 15 agosto 1865, fu poi per 12 anni insegnante a Bocholt di matematica e scienze naturali. Era “il piccolo signore”, come lo chiamava la gente. Alto 1,65 e di corporatura snella. Alla visita di leva viene “giudicato per ora inutilizzabile a causa della debolezza fisica generale e dalla debolezza del torace”. Non è una persona che attira l'attenzione. A scuola seppure ordinato e sempre preparato “non sapeva conquistare il cuore dei suoi alunni”. E tuttavia Arnoldo Janssen è conosciuto da tutti come una persona che prega continuamente. Un testimone afferma: “Il rettore Janssen è stato sempre un uomo di preghiera, ma per il resto poco affabile e accessibile. In genere, giungeva in ritardo a pranzo, perché fra la scuola e il pranzo voleva fare l'esercizio della Via Crucis”. E un alunno ricorda: “Allora noi studenti sapevamo che egli passava intere notti in preghiera.... Del resto non cessava di esortarci a pregare, a pregare molto. Ogni giorno lo si vedeva fare due volte la Via Crucis, prima e dopo il pranzo. Penso che abbia proprio tratto di lì il suo spirito apostolico”.

“Tutto è possibile con la forza e la grazia dello Spirito Santo”  Durante gli anni di insegnamento diviene apostolo itinerante al servizio dell'apostolato della preghiera, e diviene redattore e divulgatore della fortunata rivista “Messaggero del sacro Cuore di Gesù”. Inoltre pubblica un volumetto che tratta di questa venerazione che ebbe molte ristampe e raggiunse la tiratura di quasi 100.000 copie. In tutto questo rimane sempre l'uomo della preghiera costante e personale, preoccupato dell'apostolato nel nome della chiesa, interessandosi della conversione dei popoli divisi nella fede. Quindi passa alla pubblicazione di “una rivista mensile popolare per la promozione della preghiera e la partecipazione alle grandi intenzioni del divin Salvatore, specialmente nella diffusione della fede”, ed inizia così la rivista Kleiner Herz-Jesu Bote.  Lo scopo principale, anche se non unico, della rivista è quello di informare in modo comprensibile e stimolante sulle missioni cattoliche, sia nazionali che estere”, afferma nella presentazione. Questo nel 1874. L'anno seguente, l'8 settembre 1875,  in mezzo a difficoltà,  inizia il cammino della nuova fondazione,  ascoltando più la voce di Dio che quella degli uomini,  che lo spinge a fondare una congregazione missionaria ad gentes, a  dedicarsi alla missione universale della chiesa.

Il fondatore Arnold Janssen“L'annuncio della buona novella è la prima e principale espressione dell'amore del prossimo”.  Aveva maturato attraverso gli anni e lo spirito di preghiera e di servizio, questa convinzione profonda che sapeva infondere anche negli altri con grande chiarezza ma anche con attenta discrezione. L'inizio è stato povero e umile, non mancarono crisi e anche derisioni o apprezzamenti poco lusinghieri. “Forse più d'uno auspicherebbe che si giungesse il prima possibile a un certo numero di persone e a un'espansione all'esterno. Noi non siamo assolutamente di questo parere. Pensiamo che la nostra Casa debba crescere soprattutto nello spirito interiore e nella virtù. Infatti, un missionario che si reca in terre pagane può fare qualcosa di valido solo se è illuminato, pio e santo. Perciò la nostra casa deve essere costruita sulla tensione alla perfezione ed è questo fondamento che occorre porre soprattutto e innanzitutto”. Ed il piccolo seme, con queste convinzioni spirituali che sostengono la incipiente congregazione, comincia a germogliare e ad essere conosciuto. Nell'agosto del 1878 entra a Steyl il sacerdote diocesano sudtirolese Giuseppe Freinademetz. Il 2 marzo 1879 viene inviato come primo missionario di Steyl insieme a Johann B, Anzer in Cina. Nell'omelia Arnoldo Janssen può affermare con grande sollievo e anche con orgoglio: “Così, in base alla sua destinazione, la Casa Missionaria invia i suoi primi missionari. Speriamo che essi siano seguiti da molti altri!...” La divina Provvidenza ha disposto che colui che ha partecipato in modo così eminente alla fondazione della Casa ora riceva i suoi due primi missionari.

I missionari sono ambasciatori dell'amore di Dio. Essi devono rivelare le grandi opere di Dio e consolidare il Regno dell'amore di Dio”.  Ai primi due missionari ne sono seguiti migliaia e migliaia, partiti non solamente da Steyl ma da tutto il mondo, seguendo lo spirito del loro fondatore e la sua spiritualità. A questi si sono aggiunte anche le suore missionarie Serve dello Spirito Santo e, confermando la convinzione di Sant'Arnoldo Janssen, anche le Serve dello Spirito Santo di Adorazione perpetua. Nella sua tomba a Steyl Sant'Arnoldo Janssen viene ricordato dai suoi missionari Verbiti con grande venerazione con tre parole significative “Padre, maestro e guida”. 

I punti centrali della spiritualità di
Sant'Arnoldo Janssen

Se si si considerano i punti centrali del fondatore Sant'Arnoldo Janssen, si scopre una tale interna dinamica apertura che si rimangono attuali anche al giorno d’oggi. 

SS. Trinità

E’ impressionante osservare con che frequenza Arnoldo Janssen ricorre alla Trinità. La Trinità è quell’annuncio di Dio, non ancora così presente oggi nella cristianità. Se ci immaginiamo un Dio solitario, che basta ed è chiuso in sè stesso, pronuncerebbe solamente “io”. Ma un Dio-Trinità che pronuncia sempre un “tu”, è un Dio di relazione che sprigiona amore.

Dio pertanto è amore all’origine: relazione, rapporto; non posiamo pensare a  Dio senza questo movimento, che si dona, che accoglie e che unisce. Una tale concezione di Dio non può non produrre una passione per gli altri e condurre a vivere per gli altri. Questa è la rivoluzione del concetto di Dio e il fondamento della venerazione di Dio-Trinità essenziale per capire Sant'Arnoldo. Non basta pregare, ma questa fede diviene una forma di esistere, e questo è decisivo per la vita.

In ognuno vive questo Dio-Trinità. Chi crede nella Trinità, crede nell’amore, è cosciente: se egli dice “io”, egli afferma “io sono amato” e pertanto lascia anche trasparire questo amore, sperimenta il Regno di Dio e lo desidera diffondere.  Questa vita trinitaria in noi spinge a donarsi nell’amore verso ogni uomo, per rivelare l’essenza di Dio nel mondo. Ecco il fondamento della missione di Sant'Arnoldo Janssen.

Per queste in tutte le sue lettere scriveva: “Viva Dio Uno e Trino nei nostri cuori!”.

Lo Spirito di Dio

Avendo in noi lo Spirito di Cristo, viviamo con questa convinzione: ”L’amore di Cristo ci spinge”.Abbiamo sempre questa spinta: non badare solo a te stesso, interessati degli altri. Questa è la vocazione interiore missionaria ispirata e sostenuta dallo Spirito di Cristo. Io vivo con questa dinamica: desidero che l’amore di Cristo si diffonda e produca frutti. Questo è il segreto dello Spirito e io mi lascio dirigere da lui. E’ lo Spirito presente tra il Padre e Figlio, comunicato a me, che mi precede e mi parla nel più intimo della mia esistenza. Possiamo sempre chiederci: che desidero, che debbo fare ora, oppure, che cosa piace allo Spirito di Dio?

Dalla presenza dello Spirito di Dio sono sempre incoraggiato a incontrarmi  sulle strade degli altri, a creare ponti e relazioni, a donarmi a sanare divisioni e a costruire la civiltà dell’amore. E’ lo Spirito che spinge, conduce  e ci unisce agli altri fratelli.

Ecco un’altra fonte dinamica e attuale della missione di Sant'Arnoldo Janssen, richiesta sempre per se e per i suoi confratelli nella preghiera in tutta la sua vita.

La Parola

Dobbiamo semplicemente svuotarci per far spazio a Cristo, la Parola, perché egli possa vivere in noi. “Un giorno mi è stato chiaro. Io sono stato creato dalla Parola e attraverso questa Parola anche redento. E’ la Parola che mi da vita. E’ diventato allora evidente in me che tutto deve essere cambiato in me fino a quando io non sono la sua Parola. Solamente allora io potrò annunciare con la mia vita la Parola, questo è il mio primo compito. Il secondo è creare unità con gli altri per scoprire che esiste e vive anche in loro la Parola.  Nasce un ponte  , un colloquio e una relazione. Questa è la vita missionaria originata dalla Parola”. Si capisce la preghiera di Sant'Arnoldo, ripetuta ancora oggi da tutti i missionari Verbiti sparsi nel mondo; “Dinanzi alla luce del Verbo e allo Spirito della grazia recedano le tenebre del peccato e la notte della incredulità e il Cuore di Gesù viva nel cuore degli uomini”.

La missione

Creare unione con le Sorelle, i Fratelli che vivono la stessa vocazione  e che dicono la stessa Parola. Per dare una comune testimonianza dobbiamo avere una sintonia di ascolto. Se viviamo la Trinità, lo Spirito e la Parola assieme, allora siamo missionari in profondità. Per questo non dobbiamo solamente fare missione, ma essere missione. Noi siamo missione, se noi viviamo quello che siamo.

Sembra che la vera fonte della spiritualità di Sant'Arnoldo Janssen sia stata la pietà di suo padre. Quanto ha assorbito in famiglia è divenuta la sua linea esistenziale, che possono vivere migliaia di persone. E’ una struttura spirituale semplice se vogliamo, può essere espressa con poche  parole: Trintà, Spirito e Verbo, comunità e missione (testimonianza) Questa è l’essenza anche della chiesa. Questa unione  si può osservare in tutte le comunità verbite. Questo si può dire è il messaggio, rivolto alla chiesa di tutti i tempi.

 

Principali date della sua vita

 

5.11.1837   Arnoldo Janssen nasce a Goch in Germania
1848-1855    Scuola media a Goch e seminario minore a Gaesdonck
11.07.1855  Esami di maturità a Münster
1855-1859 Studi di di matematica, scienze naturali e filosofia alle universita di Münster e Bonn
1859-1861 Studi di teologia a Bonn e a Münster
16.06.1859 Ordinazione sacerdotale nel duomo di Münster
1861-1873  Insegnante nella scuola pubblica di Bocholt
1866 Membro dell’Apostolato della preghiera. Avvio di una intensa attività di diffusione, viaggi e pubblicazioni per l’Apostolato della preghiera nell’Europa di lingua tedesca.
1873-1875

Cappellano presso le Suore Orsoline di Kempen

1874 Rivista missionaria “Kleiner Herz Iesu Bote”
03.12.1874 Autorizzazione di fondare una casa per missionari nella diocesi di Roermond (Paesi Bassi)
08.09.1875 Apertura della casa missionaria St. Michael a Steyl
27.01.1876 Inaugurazione della tipografia missionaria a Steyl
1878 La rivista: Die heilige Stadt Gottes
1878 Accoglienza dei primi fratelli postulanti
02.03.1878 Invio primi missionari in Cina: P. Giuseppe Freinademetz e P. Johann Anzer
1884-1886 Primo capitolo generale e fondazione della Società del Verbo divino SVD. P. Arnold Janssen è eletto superiore generale a vita. Progressiva accettazione di territori missionari in tutti i continenti.
08.12.1889 Fondazione della congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo
08.12.1896 Fondazione delle Suore dello Spirito Santo di Adorazione perpetua
1.01.1909 Arnoldo Janssen muore a Steyl
19.10.1975 Papa Paolo VI dichiara Beati Arnoldo Janssen e Giuseppe Freinademetz
05.10.2003 Papa Giovanni Paolo II dichiara Santi A. Janssen e G. Freinademetz